A Volla, lo scorso giugno, nove consiglieri su diciassette si sono dimessi mandando a casa il sindaco, Pasquale Di Marzo, eletto nel 2018. Mentre il commissario prefettizio sta svolgendo la normale amministrazione, il torrido agosto registra i primi movimenti.
Incontri privati con pubblici segreti, approssimativi verbali di accordi e disaccordi, assemblee verdi più o meno all’aria aperta, veti umani incrociati e lusinghe private, comitati più o meno parrocchiali, post facebook inneggianti a “cercasi gioventù non bruciata”, a “basta con i vecchi della politica”, e a “basta cementificazione”, e chi più ne ha più ne metta, stanno caratterizzando il clima.
Ma l’elemento che oggi pervade la politica vollese in tutte le direzioni è la nebbia. Lo strato spesso di coltre bianca che avvolge l’ex cittadina annonaria sta nascondendo le future alleanze nello scenario politico, partitico, di “Liste Civiche” e di “Comitati Cittadini”.
Comunque il campo è sempre lo stesso, il paese.
A “Destra” ci sono i rappresentanti dei due partiti che sono sulla cresta dell’onda sondaggistica nazionale, e cioè i “Fratelli d’Italia” della signora Meloni (già presenti nell’ultima assise con i due consiglieri Annone e Castiello e nell’ultima giunta) e la “Lega” del signor Salvini (non rappresentata nell’ultimo consiglio comunale) con il suo circolo pro-referendum in via Rossi. Per quanto riguarda “Forza Italia” pare che siano rimasti alcuni sopravvissuti che stanno per trasferirsi nei suddetti partiti. Si riusciranno ad alleare tra loro? Chi avrà il privilegio della primogenitura del candidato sindaco?
Nel “Centro” del campo rimangono alcuni ricordi nell’immaginario di qualche grande ex, alcuni fasti del passato e le “Liste civiche”. Ma la tranquillità, la protezione e la fede che esso sa offrire, a chi ci crede ovviamente, risulta sempre una chimera affidabile. Comunque il merito delle “Liste Civiche” del recente passato è quello di aver partorito l’élite delle ultime amministrazioni (i sindaci Viscovo e Di Marzo e il presidente del consiglio, Aprea). Gli ex torneranno in campo a giocarsi un’altra partita? Ancora alleati? L’un contro l’altro armati? Riusciranno ad allearsi con l’una o con l’altra parte degli schieramenti?
Nel campo sinistro, se così si può dire, c’è il PD, il M5S e ancora un po’ più in là il “nuovo” partito di “Potere al Popolo”.
Per i seguaci di Letta (PD) sembra che, dopo le ultime sconfitte elettorali, essi abbiano trovato fresca linfa vitale con la nuova segreteria De Rosa, che seguendo la politica nazionale, punta ad allearsi con il M5S (Verbale già sottoscritto?)
Per il M5S ci sarebbe da fare un discorso a parte, perché sembra che ne esistano due. Quello “ufficiale”, incarnato dal Senatore vollese, e quello “non ufficiale” rappresentato dall’ex consigliera Tafone. A sentire alcuni “rumors stradali” sembra i due Movimenti siano in totale dissenso (scaramuccia) tra loro. Ci sarà spazio per una riappacificazione? Oppure lo strappo è irrimediabile? E quale M5S la spunterà? Quello del Senatore o quello della ex consigliera comunale?
Poi c’è “Potere al Popolo”, un mix di nuovi giovani e di ex anziani che si fondono in un amarcod felliniano già visto. Ma bisogna crederci e lottare per i propri ideali. Bisogna andare fino in fondo, perché le sconfitte fortificano formando lo spirito e il corpo.
Ma non le sconfitte costanti e perenni subite dai cittadini.